28 - Ventre, schiena o fianco?

CURIOSANDO AL MUSEO - Appunti di storia, scienza, tecnologia e didattica è una rassegna digitale a cura del Museo della Bilancia.

Ventre, schiena o fianco?

Il salto in alto è una disciplina dell’atletica molto impegnativa, bella e con un'evoluzione che si presta a letture in chiave scientifica.
Si è passati infatti dall’affrontare il salto dell’asta lateralmente (in un modo che ricorda il salto degli ostacoli nelle corse piane) al tentare il salto con lo stile ventrale, ovvero superando l’asta con il ventre rivolta verso la stessa (scavalcamento ventrale). Ultimo in ordine di tempo e attuale sistema usato, il salto con la schiena rivolta all’asta (stile Fosbury, dal nome del suo inventore).
Per quale motivo l’ultimo stile ha ottenuto tanto successo ed ha permesso di ottenere un continuo miglioramento del record del mondo (2,09 m quello femminile stabilito nel 1987 dalla bulgara Stefka Kostadinova e 2,45 m quello maschile stabilito nel 1993 dal cubano Javier Sotomayor)?

Nel caso del superamento laterale il centro di massa del saltatore rimane simile a quello di una persona intenta a camminare, che si sposta ancora più in alto quando le gambe vanno sollevate durante il salto. Il centro rimane quindi molto al di sopra dell’asta e per raggiungere questa altezza richiede l'utilizzo di una notevole quantità di energia.
Nel caso del salto ventrale il centro di massa di abbassa rispetto al caso precedente, anche perchè le gambe mantengono una posizione sostanzialmente orizzontale, ma rimane posizionato al di sopra dell’asta da superare.
Il sistema di salto attuale è il solo che garantisce al saltatore di mantenere il centro di massa al di sotto dell’asta, con evidente vantaggio in termini di altezza da superare. L’abbassamento del centro di massa permette inoltre di sfruttare meglio l’energia accumulata nella rincorsa e nella fase elastica di caricamento, conservandone una certa quantità da utilizzare per spostare il corpo, non solo in alto ma anche in avanti.


in collaborazione con narrascienza.org

scarica il depliant

Foto