57 - Misure per liquidi

CURIOSANDO AL MUSEO - Appunti di storia, scienza, tecnologia e didattica è una rassegna digitale a cura del Museo della Bilancia

Se cercare listini e cartoline pubblicitarie a tema bilancia non è una ricerca che da sempre buoni frutti (data la particolarità del soggetto) ancora più rari da trovare sono i documenti inerenti le misure di capacità per i liquidi. Utilizzate fin dai tempi più remoti per la vendita di vino, olio, latte, acquavite e liquori, le misure potevano essere costruite in legno quando non inferiori al decalitro, in ferro se maggiori del doppio litro mentre le più piccole, per la vendita al minuto, si facevano anche di stagno, latta, maiolica e vetro, che aveva il vantaggio di mostrare se la misura veniva riempita a misura. Infatti oltre alle misure che andavano riempite fino all'orlo, esistevano anche quelle che andavano riempite fino ad un certo segno, detto linea di fiducia, e la tolleranza era ammessa solo in eccesso.

A Modena, prima dell'introduzione del sistema metrico decimale (1861), il vino veniva consumato in boccali e fogliette (282 ml), in seguito prendono piede misure che vanno dai 2 Litri al centilitro, passando per il mezzolitro ed il quartino, misura tollerata, perché il sistema metrico decimale contempla solo misure divisibili per 2,5 e 10. Sulle misure era stampato, e più tardi serigrafato, lo stemma sabaudo/busto della Repubblica che garantiva l'esattezza del contenitore ma si lasciava alla buona fede dell'oste che venisse riempito fino al segno.

 

 

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