110- Corrente e intensità luminosa, ovvero elettroni e fotoni

CURIOSANDO AL MUSEO - Appunti di storia, scienza, tecnologia e didattica è una rassegna digitale a cura del Museo della Bilancia

Sgomberiamo subito il campo dai dubbi, non si tratta della stessa cosa. Queste due particelle affascinanti chiudono il viaggio dedicato all'S.I. (vedi Curiosando n. 94); l'elettrone è portatore della carica elementare, ovvero l'unità di misura delle cariche elettriche; il fotone del quanto di luce, ovvero della radiazione elettromagnetica. L'elettrone è una particella subatomica che non ha costituenti al suo interno, possiede una massa molto piccola, ha carica di segno negativo e viaggia con velocità variabile in funzione dell'energia ricevuta (potendo tendere alla velocità della luce del vuoto). 

Il fotone, introdotto dagli scienziati Max Planck e Albert Einstein, rappresenta il quanto di energia, è privo di massa ed è capace di spostarsi nello spazio, anche vuoto, alla velocità della luce. 
Il numero di elettroni che passa la sezione di un conduttore nell'unità di tempo determina la corrente elettrica, grandezza misurata in ampere (dal nome del fisico André-Marie Ampère) e definita attraverso due unità di misura fondamentali: la carica elettrica elementare e l'unità di tempo. 
L'unità di misura dell'intensità luminosa, chiamata Candela, è decisamente più ostica nonostante sia molto "umana" (è stata definita per farla coincidere con la luce di una candela di cera). Ci limitiamo a notare che misura l'intensità luminosa in una data direzione generata da una sorgente monocromatica (ovvero con un'unica lunghezza d'onda) con intensità e potenza pari a valori definiti. In questo caso sono coinvolte altre costanti universali: l'unità fondamentale di massa e l'unità di tempo. 
 
 
In collaborazione con narrascienza.org
 
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